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Statine e attività fisica riducono la mortalità

Statine e attività fisica, la combinazione riduce la mortalità
Nei pazienti dislipidemici la combinazione di un trattamento con statine e di un'aumentata attività fisica si associa a un basso rischio di morte, e comunque sostanzialmente inferiore rispetto a ognuno dei due interventi attuato da solo, sottolineando l'importanza dell'esercizio fisico nei soggetti con alterato profilo lipidico. È quanto emerge da uno studio prospettico di coorte, coordinato da Peter F. Kokkinos, del Veterans Affairs medical center di Washington D.C., nel quale sono stati coinvolti 10.043 soggetti dislipidemici (veterani afferenti, oltre al citato centro di Washington, a un altro situato a Palo Alto) di età media pari a 58,8 anni, che avevano eseguito un test di tolleranza allo sforzo tra il 1986 e il 2011. I partecipanti sono quindi stati assegnati a una delle quattro categorie di fitness basate sugli equivalenti di picco metabolico (Met) ottenuti durante il test da sforzo. Durante un follow-up mediano di 10 anni, si sono registrati 2.318 decessi, con un tasso di mortalità annua media di 22 morti per 1.000 anni-persona. Il rischio di morte si è attestato a 18,5% tra gli individui che assumevano statine contro il 27,7% di chi non ne faceva uso (p<0,0001). Tra i primi, il rischio di morte diminuiva all'aumentare della fitness; per i partecipanti in ottima forma fisica (>9 Met)  l'hazard ratio (Hr) è risultato pari a 0,30, mentre nei soggetti meno resistenti allo sforzo (≤5 Met) l'Hr si è attestata a 1. Tra quanti non erano trattati con statine, l'Hr per i partecipanti meno in forma è risultata di 1,35 ed è progressivamente diminuita fino a 0,53 per chi apparteneva alla più elevata categoria di fitness (n=1.498).
Lancet, 2012 Nov 28. [Epub ahead of print]



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