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Mediatori lipidici e ulcere diabetiche

Mediatori lipidici accelerano guarigione ulcere diabetiche
Ricercatori americani suggeriscono che la stimolazione con mediatori lipidici specializzati potrebbe costituire un approccio per curare lesioni che non guariscono nei pazienti diabetici. Il ritardo nella guarigione delle ferite è una caratteristica già osservata nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 – nei quali è caratteristico uno stato di infiammazione cronica di basso grado - e si associa a un aumento del rischio di infezioni, di necrosi tessutale e di amputazione degli arti. Se nei soggetti sani l’infiammazione si risolve grazie all’azione di mediatori endogeni quali le resolvine, non è chiaro in che modo il diabete di tipo 2 influisca nell’evoluzione dell’infiammazione. Gli autori dello studio, della University of Louisville, hanno innanzitutto confermato che la guarigione dalla peritonite acuta avviene con ritardo nei topi di laboratorio obesi e diabetici. Questa risoluzione alterata si è associata con una clearance difettosa dei timociti apoptotici e dei macrofagi mediati dai recettori Fc. Il trattamento con resolvina D1 (RvD1) ha però migliorato la risoluzione della peritonite nei topi diabetici, ha diminuito l’accumulazione delle cellule apoptotiche e ha stimolato la fagocitosi dei macrofagi: in breve, l’applicazione locale di RvD1 ha accelerato la rimarginazione della ferita. I risultati avvalorano l’ipotesi che il diabete interferisca nel processo di guarigione e dimostrano che mediatori lipidici come le resolvine potrebbero costituire una promettente opzione terapeutica.
Diabetes, 2012 Oct 5. [Epub ahead of print]



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