Parkinson e Ca-antagonisti - drvenuto.it - Benvenuti sul Sito Ufficiale di Filippo Luciano Dr. Venuto

Vai ai contenuti

Menu principale:

Parkinson e Ca-antagonisti

Parkinson e Ca-antagonisti
A fronte di recenti sperimentazioni su modelli animali che avevano identificato i Ca-antagonisti diidropiridinici come potenziali neuroprotettori, un recente studio canadese non ha rilevato benefici specifici nel trattamento con diidropiridine nel ritardare la progressione della malattia di Parkinson. Si è trattato di uno studio retrospettivo che ha attinto ai dati registrati presso gli archivi delle assicurazioni sanitarie in Ontario ed estratto le cartelle cliniche di 4.733 ipertesi oltre i 65 anni che avevano sviluppato il morbo di Parkinson. Gli autori hanno effettivamente individuato un’associazione tra l’utilizzo sul lungo periodo di principi diidropiridinici e il ridotto rischio dei tre principali outcome considerati (tempo trascorso fino alla necessità di istituire una terapia specifica, fino al ricovero in un ospizio, fino al decesso). Non si è notata alcuna differenza tra somministrazione di amlodipina (a bassa penetrazione cerebrale) e agenti non amlodipinici (a elevata penetrazione cerebrale). Il problema è che l’hazard ratio calcolato non è abbastanza significativo per poter essere considerato un indicatore dell’effetto dei farmaci sulla progressione della malattia di Parkinson, «almeno» affermano i ricercatori canadesi «nelle dosi utilizzate per trattare l’ipertensione».
Ann Neurol, 2012; 71(3):362-9


Torna ai contenuti | Torna al menu