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SINDROME DA SPOGLIATOIO

ATTIVITA' > SESSUOLOGIA MEDICA > DISTURBI SESSUALI MASCHILI

DISMORFOFOBIA PENIENA

Questo disturbo è noto anche come Sindrome dello Spogliatoio, in quanto chi ne soffre tende a evitare di fare la doccia insieme ad altri nel timore di essere sottoposti a giudizio per via delle dimensioni o della forma dei propri genitali,  preoccupazioni spesso immotivati,  ma ciò non impedisce ad alcuni uomini di essere schiavi di idee ossessive e di comportamenti compulsivi, come il guardarsi continuamente allo specchio o ricorrere a frequenti controlli medici.
I diversi studi effettuati sulla misurazione del pene, hanno evidenziato alcune dimensioni standard, ovvero relative alla media della popolazione (normalità statistica). La concordanza dei dati evidenzia una dimensione a riposo pari a 8-10 cm in lunghezza (dalla radice dorsale del pene alla punta). Allo stato di erezione, invece, la lunghezza media varia tra i 12-16 cm con una circonferenza pari a 11- 12 cm.
Lo stato di flaccidità del pene ha una dimensione del tutto variabile che dipende essenzialmente da alcuni fattori:
 la struttura anatomica costituzionale dell’individuo (obesità o magrezza);
 temperature troppo rigide (il pene si retrae); oppure troppo calde (il pene si distende);
 stato di “salute” dello stesso individuo.
Da  sottolineare comunque che la percezione  personale del proprio organo genitale è visivamente distorta rispetto al possibile confronto con un altro simile posizionato di fronte.
Dal punto di vista fisio/patologico si parla  di effettivo  micropene quando la sua lunghezza, in stato di erezione, è inferiore ai 7 cm, condizione abbastanza  rara, e questo è stato definito in base all’impossibilità di un pene con tali dimensioni in erezione, di riuscire a penetrare la cavità vaginale che, a riposo, ha una profondità di circa 7,5 cm.
La dimensione della larghezza vaginale ha invece una particolarità: essa può essere definita una cavità virtuale ove, a riposo, le sue pareti sono normalmente unite e si adattano al pene durante il rapporto, grazie ad una grande elasticità che le permette di conformarsi a dimensioni diverse, non perdendo mai il contatto con il pene che la penetra. Spesso alcuni uomini durante la penetrazione hanno la convinzione che il loro pene non sia adatto per quella vagina; ma questo viene descritto soprattutto dove è presente un’abbondante lubrificazione vaginale. In realtà è una falsa paura poiché se la vagina è particolarmente lubrificata, la donna avverte maggior piacere un aumentato stato di eccitazione e gioia.
Purtroppo però l’uomo che rimane legato al concetto di dimensioni-potenza-virilità non valuterà positivamente tali dati numerici, bensì continuerà a confrontarli con le dimensioni degli organi genitali di uomini più dotati, incamerando anche un confronto con  pornostar, mantenendo costantemente  una visione distorta della realtà dei fatti.
Considerando quindi quanto detto, soprattutto il facile accesso alla pornografia, la sindrome del pene piccolo pare essere in aumento; questo è quanto si evince dagli ultimi dati in andrologia e sessuologia, che rivelano un aumento delle richieste di risoluzione psico-fisica.
Diventa quindi utile, e direi indispenzabile  una corretta diagnosi preliminare differenziale per comprendere il vero stato delle reali dimensioni dell’organo genitale, magari supportata da parere dello psicologo; alcuni studiosi infatti hanno evidenziato quanto la richiesta di eventuali interventi di allungamento non fosse direttamente correlata ad una reale caratteristica di micropene. Di riflesso il risultato chirurgico per il paziente non potrà che essere sempre insoddisfacente e fallimentare.
A questo punto, se non si è intervenuto prima, entra obbligatoriamente in gioco lo  psicoterapeuta e sessuologo.


Gli uomini che si convincono del fatto che i propri organi genitali siano differenti rispetto agli standard medi provano scarsa stima per se stessi. Le loro ansie diventano di frequente motivo di disagio non soltanto nelle relazioni sessuali ma pure nei rapporti sociali e professionali, nei casi più gravi spingendo i soggetti con dismorfofobia all’isolamento.
L’intervento chirurgico va considerato solo se esiste , secondo lo specialista, realmente una anomalia di dimensione e/o di forma del proprio pene; esso rappresenta una soluzione capace di rinfrancare il pazioente circa le proprie capacità amatorie restituendogli una normale vita di relazione
Nonostante tutto c‘è da dire comunque che, stando ad alcune statistiche, circa l’80% dei pazienti che si sottopongono a interventi di allungamento del pene non ne avrebbero alcun bisogno, avendo un organo genitale di dimensioni normali.


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