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Diabete in ipertesi e meno danni dai tiazidici

Diabete negli ipertesi: meno danni cardiovascolari dai tiazidici
Nei soggetti ipertesi in terapia farmacologica, la comparsa di diabete correlato a un diuretico tiazidico determina minore impatto sugli eventi avversi cardiovascolari a lungo termine rispetto a quello determinato da altri antipertensivi (calcio-antagonisti e Ace-inibitori). È quanto emerso da un'estensione dello studio Allhat (Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial), coordinato da Joshua I. Barzilay del Kaiser Permanente of Georgia and Emory University School of Medicine, ad Atlanta (Usa). Sono stati selezionati 22.418 partecipanti allo studio principale, con diabete basale, diabete incidente (7,5% trattati con clortalidone, 5,6% con amlodipina, 4,3% con lisinopril), oppure senza diabete a un follow-up a 2 anni nel trial; tutti questi soggetti sono stati seguiti per un periodo medio di 6,9 anni tramite database nazionali. I partecipanti trattati con clortalidone affetti da diabete mellito - rispetto a quelli senza – hanno mostrato un rischio consistentemente minore, anche se non statisticamente significativo, di mortalità cardiovascolare, generale, non cardiovascolare e coronarica rispetto ai partecipanti in terapia con amlodipina o lisinopril con diabete incidente. In generale, i pazienti colpiti da diabete incidente hanno evidenziato un rischio coronarico superiore rispetto a quello dei soggetti senza diabete, rischio che in quelli trattati con clortalidone era significativamente inferiore rispetto a quelli in terapia con lisinopril.
Circ Cardiovasc Qual Outcomes, 2012 Mar 6. [Epub ahead of print]



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