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Il medico nell'assistenza alla persona che muore

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Ruolo del medico nell'assistenza alla persona che muore

Il paziente con malattia terminale trascorre gli ultimi mesi di vita prendendo importanti decisioni sulle cure da effettuare, spesso operando delle scelte non facili su come e quando morire. In alcuni Paesi è possibile esprimere delle direttive anticipate relativamente a quando sospendere le cure. Un aspetto controverso riguarda in particolare la morte assistita, pratica ritenuta illegale in molte realtà del mondo; in quella americana (ma non solo) è attualmente in corso un acceso dibattito su questi temi.
L'Oregon è il primo stato americano che ha legalizzato la morte assistita, dopo aver approvato nel 1997 un atto sulla morte dig nitosa (Death with Dignity Act, DWDA). Ma sono sorti dubbi circa la possibilità di abusi potenziali ed errori e comunque su come rispettare la sicurezza dei pazienti. Inoltre, molti medici rifiutano di assumere un ruolo attivo nella morte dei loro pazienti, supportati in ciò dalla opposizione dell'American Medical Association verso la legalizzazione della morte assistita. I progressi ottenuti nelle cure palliative permettono oggi di applicare strategie terapeutiche in grado di alleviare il dolore nella maggior parte dei pazienti terminali. Tuttavia nelle realtà dove è stata legalizzata la morte assistita le richieste dei pazienti terminali vengono motivate non tanto dalla persistenza di un dolore incoercibile, quanto dal desiderio di mantenere una autonomia decisionale ed una sufficiente dignità quando non è più possibile mantenere un qualche significato alla vita. Le principali obiezioni alla legalizzazione della morte assistita sono rivolte ad alcuni aspetti critici:
1. permettere al paziente di scegliere una morte assistita potrebbe far correre il rischio dipeggiorare la qualità delle cure palliative
2. potrebbe verificarsi una discriminazione nei confronti delle persone più vulnerabili
3. si potrebbe osservare un aumento di richieste anche in pazienti non terminali o abusi,  (in pazienti psichiatrici o con familiari privi di scrupoli)
4. la sacralità della vita potrebbe essere minata, aprendo una questione morale
5. le maggiori resistenze provengono dalla comunità medica; ma il ruolo del medico potrebbe limitarsi alla diagnosi e prognosi lasciando ad una autorità indipendente la prescrizione di farmaci letali.
Rimane comunque fondamentale compito del medico offrire al paziente terminale cure palliative di qualità, affrontando il problema di come e fino a quando assicurare opzioni terapeutiche at tive, in modo che ogni persona possa ricevere gli interventi sanitari in accordo con la propria visione di una buona morte.
Prokopetz JJZ and Lehman LS. New Engl J Med 2012; 367: 97




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