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La polmonite complica la gravidanza

La polmonite complica la gravidanza
Le donne affette da polmonite durante la gravidanza, a confronto di quelle senza infezione respiratoria, hanno un rischio significativamente superiore di ricorso al parto cesareo, pre-eclampsia/eclampsia, parto pretermine (<37 settimane complete di gestazione), e di avere neonati con basso peso alla nascita (<2.500 g), o piccoli rispetto all'età gestazionale, o con basso score Apgar (<7 a 5 minuti). Sono i risultati di uno studio nazionale di popolazione svolto a Taiwan da un'èquipe dell'Università Medica di Taipei guidata da Herng-Ching Lin. Lo studio trasversale si è basato su due distinte serie di dati nazionali e ha riguardato 1.462 pazienti che erano state ricoverate per polmonite durante la gravidanza e un gruppo controllo di 7.310 donne. Nell'analisi delle variabili citate sopra, i ricercatori hanno tenuto conto di una serie di possibili fattori confondenti, quali caratteristiche materne (diabete gestazionale, ipertensione gravidica, coronaropatie, anemia, iperlipidemie, obesità, abuso o dipendenza da alcol, maggiore livello d'istruzione), sesso del neonato ed età del padre.
Dopo aver abbinato i casi e i controlli in base a gruppi di età, non si sono rilevate differenze significative di distribuzione per sesso del neonato, parità, livello di istruzione e prevalenza di comorbilità. Le donne con polmonite - che nel 93% dei casi era di origine batterica - a confronto del gruppo controllo hanno evidenziato una maggiore prevalenza di neonati con basso peso alla nascita (9,8% vs 5,9%), parti pretermine (12,3% vs 7,1%), neonati piccoli per l'età gestazionale (20,7% vs 16,2%), parto cesareo (55,5% vs 40,6%), preeclampsia/eclampsia (2,7% vs 0,8%), score Apgar (0,7% vs 0,2%). Da notare come le differenze di outcome avversi in gravidanza non siano mutate in modo significativo in caso di polmonite batterica o virale.
I meccanismi attraverso i quali la polmonite determina rischi in gravidanza non sono ancora chiari. È possibile, secondo gli autori, che l'infezione si trasmetta al feto per via placentare e che ciò causi una nascita pretermine; quest'ultima andrebbe vista come meccanismo di difesa della madre che, eliminando i tessuti infetti (membrana, decidua e/o feto), preserva la capacità riproduttiva. Inoltre si pensa che una grave malattia respiratoria in gravidanza, in cui l'elevazione del diaframma da parte dell'utero riduce la capacità funzionale residua del polmone, metta a rischio il feto e imponga il ricorso al cesareo. Gli studiosi ipotizzano che, se nel 93,6% delle pazienti infette la polmonite si era sviluppata nel 1° trimestre di gravidanza, ciò fosse dovuto ad assente consapevolezza di gravidanza mentre nelle fasi successive era posta una maggiore attenzione alle regole di igiene. Infine si sottolinea l'importanza della prevenzione primaria nelle donne con patologie sottostanti (diabete, cardiopatie croniche, immunodeficienze) tramite vaccino pneumococcico.
Am J Obst Gyn, 2012 Aug 20. [Epub ahead of print]

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