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Aritmie e ICD: vademecum per l’assistenza psicologica

Aritmie e ICD, un vademecum per l’assistenza psicologica
Molti portatori di defibrillatore impiantabile (ICD) non hanno una corretta percezione del beneficio offerto dal dispositivo, e hanno spesso aspettative irrealistiche che, al confronto con la realtà quotidiana, generano in breve tempo stress psicologico per il paziente e per la famiglia, con possibili ripercussioni sfavorevoli sulle aritmie. Un panel interdisciplinare di esperti della American Heart Association ha raccolto le evidenze pubblicate sugli aspetti psicologici dell’impianto di ICD e i risultati degli studi condotti a oggi con interventi di vario tipo (educazionali, psicoterapia, gruppi di supporto, training aerobico), e ha stilato infine una serie di raccomandazioni pratiche per i clinici. «Questi pazienti hanno spesso una comprensione limitata di quanto a lungo potrebbero vivere e di come potrebbero morire, e dunque hanno difficoltà a collocare nel giusto contesto il potenziale impatto dell’ICD», affermano gli autori nel lavoro pubblicato da Circulation. Uno dei più comuni fraintendimenti, ad esempio, è ritenere che il defibrillatore attenui gli effetti della sottostante patologia cardiaca; e ancora, i pazienti spesso sovrastimano il contributo degli arresti cardiaci improvvisi alla mortalità generale, e di conseguenza anche le potenzialità del dispositivo nel ridurre la mortalità. Gli interventi di psicoterapia comportamentale si rivelano efficaci sull’ansia e sulla depressione, mentre gli interventi di tipo educazionale e sulla gestione dello stress hanno effetto sull’ansia. Controversa l’efficacia dei gruppi di auto-aiuto, che in alcuni studi hanno amplificato l’ansia nei pazienti. È confermato infine l’effetto positivo del training fisico, in particolare di tipo aerobico. Il panel conclude con un elenco di raccomandazioni pratiche per un accurato lavoro di informazione sia pre che post impianto: in particolare il cardiologo deve preoccuparsi che sia ben compreso il concetto che il dispositivo interviene sull’evento dell’arresto cardiaco improvviso ma non sulla patologia sottostante, e incoraggiare sempre una aperta discussione da parte del paziente e dei familiari. Le aspettative del paziente dovrebbero inoltre sempre essere attentamente ascoltate e valutate. Per il post impianto viene raccomandato, tra l’altro, di chiarire al paziente il significato dello shock elettrico e che cosa fare/non fare in questa eventualità.
Dunbar SB, Dougherty CM, Sears SF, Carroll DL, Goldstein NE, Mark DB, McDaniel G, Pressler SJ, Schron E, Wang P, Zeigler VL; on behalf of the American Heart Association Council on Cardiovascular Nursing, Council on Clinical Cardiology, and Council on Cardiovascular Disease in the Young. Educational and Psychological Interventions to Improve Outcomes for Recipients of Implantable Cardioverter Defibrillators and Their Families: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2012 Sep 24.



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