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Ace-inibitore più Ca-antagonista o diuretico

Ace-inibitore più Ca-antagonista o diuretico: efficacia simile
La terapia di combinazione fondata su benazepril + amlodipina (B+A) determina lo stesso controllo pressorio sulle 24 ore di quella basata su benazepril + idroclorotiazide (B+I). Questo risultato, emerso da un sottostudio del trial Accomplish (Avoiding cardiovascular events through combination therapy in patients living with systolic hypertension), secondo i ricercatori dimostra che le differenze negli esiti visti nel trial principale (favorevoli all’associazione B+A rispetto a quella B+I) dipendono non dai valori pressori ma dalle proprietà intrinseche (metaboliche o emodinamiche) delle terapie di associazione. È la tesi di Kenneth A. Jamerson, dell’university of Michigan Health system di Ann Arbor, e collaboratori, che hanno analizzato le misure pressorie ambulatoriali di un sottogruppo di 573 pazienti partecipanti allo studio originale (che aveva coinvolto 11.506 soggetti per un follow-up medio di 3 anni). Il team non ha riscontrato differenze significative nella media dei livelli pressori sulle 24 ore, durante il giorno e la notte tra i due gruppi di trattamento rilevati nel corso del secondo anno di studio, con valori rispettivamente di 123,9, 125,9 e 118,1 mmHg tra i soggetti del gruppo B+A, e di 122,3, 124,1 e 116,9 mmHg di quello B+I. I tassi di pressione sotto controllo (<135/85 mmHg) a 2 anni è apparso simile: 81,3% e 84,9% nei gruppi B+A e B+I, nell’ordine. Il fatto che oltre l’80% dei pazienti abbia raggiunto il controllo pressorio in entrambi i bracci, commentano gli autori, dimostra che la terapia di associazione è comunque efficace nel raggiungimento dell’obiettivo.
Hypertension, 2011; 57(2):174-9



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