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EIACULAZIONE PRECOCE

ATTIVITA' > SESSUOLOGIA MEDICA > DISTURBI SESSUALI MASCHILI

EIACULAZIONE PRECOCE

L'orgasmo è un complesso di reazioni neuro-muscolari involontarie, di breve durata, che corrisponde al culmine dell'eccitazione sessuale conseguente alla stimolazione fisica epsicologica delle zone erogene e degli organi sessuali. Nell'uomo il suo esito fisiologico è l'eiaculazione, mentre nella donna sono contrazioni perivaginali, alle quali in alcuni casi si accompagnano fenomeni escretori (la cosiddetta eiaculazione femminile).
L’eiaculazione precoce (ejaculatio praecox) è la più comune delle disfunzioni sessuali maschili e comprende una popolazione di pazienti molto diversi tra loro.
Essa può essere definita come una condizione in  cui un uomo è incapace di esercitare un controllo volontario sul suo riflesso eiaculatorio, con il risultato che una volta eccitato sessualmente, raggiunge l’orgasmo  più o meno rapidamente  rispetto alla  maggior parte degli uomini, fino a situazioni paradossali ove  la eiaculazione avviene ancor prima dell’introduzione del pene in  vagina, o durante o immediatamente dopo.
L’aspetto cruciale è soprattutto caratterizzato dall’assenza di controllo volontario sul riflesso eiaculatorio e pertanto si può affermare che c’è precocità quando l’orgasmo avviene per riflesso, cioè quando resta fuori del controllo volontario, una volta che è stato raggiunto un alto livello di eccitamento sessuale.
La capacità di controllare la propria eiaculazione è un punto cruciale per la buona riuscita e l’adeguatezza dell’attività sessuale di un uomo, poiché, più si è sicuri della propria abilità di controllo sulla propria reazione,  più ci si potrà concedere  preliminari più lunghi con, di conseguenza,  immaginare possibilità  di esplorare nuove espressioni sessuali.
Nel 2005, secondo i principi della medicina basata su prove di efficacia, è stato proposto un modello interpretativo focalizzato sul tempo di latenza eiaculatoria intravaginale (IELT); si ritiene così di poter definire come affetto da eiaculazione precoce colui il quale eiacula, mediamente, in un tempo inferiore al minuto rispetto all'inizio della penetrazione non tenendo però conto della soddisfazione della coppia, anche nei casi in cui la penetrazione dura oltre il minuto.
Attualmente, infatti, la definizione diagnostica maggiormente sostenuta dalla sessuologia scientifica si centra sulla carente percezione e possibilità di controllo dell'individuo con eiaculazione precoce sui tempi del processo di eccitazione sessuale e quindi sul raggiungimento della soglia psicofisiologica di attivazione del riflesso eiaculatorio. A tale condizione, per poter parlare correttamente di eiaculazione precoce, deve associarsi l'insoddisfazione e il disagio soggettivo dell'uomo e/o della partner  o di entrambi.
L’uomo che patisce una simile condizione entra in uno stato ansioso tale da sconvolgere la  propria vita sessuale con importati riflessi negativi sulla vita di coppia; l’incapacità di controllare l’orgasmo dà luogo a sentimenti di inadeguatezza sessuale nonché  senso di colpa verso il  partner sessuale che è stato privato del piacere. Nei casi estremi il maschio tende ad evitare i sentimenti di ansia e di vergogna generati dalla propria precocità portandolo, per paura, a ridurre o addirittura ad eliminare, i contatti sessuali.
Le cause dell'eiaculazione precoce possono essere molteplici, sia di tipo organico che di tipo psicologico ed emotivo, riguardando la storia e le caratteristiche individuali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia.
Le cause organiche possono essere riferite ad ipersensibilità del glande, eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi e il frenulo del pene corto, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite.
In altri casi l'origine è di tipo psicologico e riguarda spesso un'errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un'attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell'epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti.
Alla difficoltà nel controllo dell'eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell'ansia da prestazione e una difficoltà più generale a gestire ed esprimere le emozioni.
Naturalmente il più delle volte è il problema è risolvibile; basta non avere pudori e parlarne col proprio medico sessuologo che potrà consigliarlo al meglio sia per una terapia comportamentale che,in casi estremi, eventualmente con qualche supporto farmacologico.
Il trattamento psico-sessuologico consente lo sviluppo di una maggiore competenza nel gestire i tempi dell'orgasmo attraverso esercizi progressivi come quelli di Kegel e di "stop and start", tecniche di rilassamento e di consapevolezza corporea e altri strumenti psicoterapeutici all'interno di un percorso strutturato e personalizzato con il supporto di uno psicologo-sessuologo. Questi trattamenti generalmente risolvono il problema nella maggioranza dei casi.
Solo nei casi non responsivi al trattamento psico-sessuologico e che comportano notevole stress per il paziente, si può ricorrere alla terapia farmacologica. I trattamenti farmacologici possono essere anche molto efficaci ma non offrono una soluzione definitiva e devono perciò essere somministrati o cronicamente o in alcuni casi al momento del rapporto. Questi prevedono, in progressione, l'uso di anestetici locali (come quelli a base di lidocaina), farmaci che agiscono a livello centrale come gli SSRI in particolare la Dapoxetina (approvata specificatamente per il trattamento di questo disturbo), la paroxetina, la clomipramina,   la sulpiride (utilizzati comunemente come antidepressivi) e gli inibitori PDE5, come il sildenafil.
I farmaci che agiscono a livello centrale come gli SSRI  possono  aumentare la durata del rapporto di 6-20 volte, anche a seguito di una singola somministrazione, e la loro efficacia tende ad aumentare  durante una terapia prolungata e cronica, e gli effetti benefici sui  tempi  pre-eiaculazione tendono  a mantenersi nel tempo anche dopo la loro sospensione.


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